LA PROCESSIONE DEI MISTERI DI TRAPANI
La Settimana Santa a Trapani presenta un plurisecolare calendario di riti che richiamano crescenti
folle di turisti e di studiosi della religione e del Folklore. Dal martedì alla domenica di Pasqua
la città mostra una straordinaria animazione, e c'è nell'aria, in cui si avvertono i profumi della
primavera, qualcosa di prodigioso, come una diffusa attesa di palingenesi che promette
un cambiamento individuale e sociale. Sono tradizioni di cui è geloso depositario il popolo che
se ne fa spettatore e al tempo stesso attore in un circuito di slanci e di emozioni coinvolgenti
anche per chi, estraneo all'ambiente, si trovi per caso ospite nella città nei giorni che precedono
la festa di Resurrezione. Le manifestazioni della Settimana Santa culminano
nella Processione dei Misteri. Venti gruppi scultorei addobbati per l'occasione con ricchi ornamenti
floreali e sontuosi manufatti in argento e corallo. I personaggi della Processione, scolpiti in legno
e ravvivati da una delicata coloritura, presentano un rivestimento esterno di "tela e colla", tecnica
del tutto originale che qui fu messa a punto per la prima volta nel Settecento dai fratelli
Alberto e Andrea Tipa e da Giovanni Matera, autentico caposcuola i cui mirabili pastori da presepio
si conservano in Germania a Monaco nel Museo Nazionale di Baviera e in Sicilia a Palermo
nel Museo Etnografico "Giuseppe Pitre'": i Misteri sono pregevole opera dei loro numerosi e
bravi discepoli, che costruirono un autentico cenacolo di artisti tali da far meritare a Trapani
l'appellatvo di "Firenze della Sicilia". Gli autori dei sacri gruppi si dedicarono con impegno e
competenza alla modellazione delle figure del Cristo, della Madonna, degli Apostoli,
delle pie donne, nonchè di Pilato, dei soldati romani, dei Giudei, del re Erode, dei dignitari,
dei sacerdoti e degli aguzzini, effigiati quest'ultimi con estroso e vivace realismo.
Dal venerdì pomeriggio al mezzogiorno di sabato Trapani vive per la sua processione, nella quale
ritrova la propria identità culturale. Il chilometrico corteo, che si snoda lungo i rioni vecchi e nuovi
del capoluogo, è famoso in tutto il mondo, paragonabile forse soltanto, per la suggestione
che ne promana, ai celebri pasos di Siviglia. Alle 14 in punto l'annuale attesa dell'intero popolo
trapanese cessa con l'apertura del portale della chiesa del Purgatorio; un rullo di tamburi scandisce
i battiti dei cuori dei presenti che, palpitanti di un inspiegabile gioia unita alla tristezza dell'evento,
sono giun i di buon mattino, da ogni luogo. Fra due ali di folla i gruppi statuari, accompagnati dalla
struggente armonia delle nenie funebri intonate dalle bande musicali, vengono condotti a spalla dai
massari con passo ritmato, apparendo quasi veri nelle fattezze, grazie alla mirabile opera di artisti
del luogo che, nel corso dei secoli, hanno immortalato i vari momenti della Processione di Cristo.
La gente si accalca dappertutto, le vie pullulano di uomini, di donne, di bambini che, almeno
in questa occasione, vogliono essere i protagonisti di un intreccio di tradizione e fede che
appartengono loro da sempre. La Processione sembra viva proprio perchè è vissuta con grande fervore.
I Misteri, dopo aver attraversato le strade del centro fino al tramondo, possono essere ammirati
al calar della notte nella loro bellezza lungo la via Giovan Battista Fardella; illuminati da un misto
di torce elettriche e di ceri accesi, risplendono con tutto il loro fascino contro lo sfondo dell'oscurità
del cielo, tra gli artigiani delle maestranze in fila, gli strumenti musicali scintillanti, i venditori di
semi di zucca e di arachidi e le luci delle finestre e dei balconi delle case.
E' un universo luminoso che andrà avanti ancora fino all'alba, fra la massacrante fatica dei portatori
e i ripetuti sbadigli degli astanti che hanno saputo resistere al richiamo del sonno.
Il sorgere del sole saluta questi gruppi di tela e colla che ormai si avviano al rienro.
La piazzzetta del Purgatorio è di nuovo gremita di persone; un'aria di malinconia pervade
visibilmente gli spettatori che vedono avvicinarsi la fine di questo giorno vissuto con l'orgoglio
di essere Trapanesi.
Maurizio Vento